lunedì 5 gennaio 2015

Murdered: Soul Sospect - Recensione (Multi)



6.0
Qualche idea interessante
Buon sistema investigativo

Longevità scarsa
Diverse idee non sfruttate

Il genere Avventura non ha mai trovato terreno fertile in un mercato console dominato dai generi più comuni, Murdered: Soul Suspect, prova a rimescolare le carte creando una formula che mischi azione e avventura ad una struttura progressiva di enigmi. Sviluppato da Airtight Games e pubblicato da Square Enix, il gioco è disponibile per per Microsoft Windows, PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360 e Xbox One. Il tema principale del gioco è il paranormale, in quanto si basa su uno stato di equilibrio tra la vita e la morte gestito magistralmente dagli sviluppatori. Durante la nostra avventura infatti, potremmo incontrare altre persone che vivono in questo stato e diventare protagonisti delle loro storie e, se vorremmo, potremmo anche aiutarli, immedesimandoci sempre di più nella fitta trama del gioco. Il gioco, inoltre, propone tantissimi collezionabili che, se raccolti, andranno ad aumentare le proprie conoscenze sui più intricati dettagli di questa piccola città. Una nota sicuramente negativa in questo senso è la completa assenza di una mappa di riferimento, praticamente indispensabile in un gioco del genere.


Fantasma per gioco

Il titolo, narra le gesta di un detective di nome Ronan O'Connor che, durante una personale indagine, viene ucciso a sangue freddo da un serial killer che sta terrorizzando la cittadina di Salem. In seguito a ciò, il protagonista sarà costretto a vagare per la città sottoforma di fantasma fin quando non riuscirà a trovare il suo assassino e a rimettere finalmente in ordine la sua vita. Come si può facilmente intuire, i pretesti per una storia magistralmente narrata ci sono tutti e i vari personaggi sono caratterizzati egregiamente. Durante il gioco, incontreremo una ragazzina di nome Joy, che dovremmo aiutare a risolvere i suoi problemi e lei, in cambio, ci aiuterà ad andare avanti nel nostro caso. La ragazza quindi, si rivelerà fondamentale per Ronan, in quanto è l'unico collegamento con la vita reale che possiede. Il gioco però, risulterà essere molto corto in quanto serviranno appena 8 ore per portarlo a termine al 100% e questo, per un titolo che si basa prevalentemente sulla componente narrativa, non è certo un punto a favore.


Un gioco di enigmi

La struttura principale del titolo si basa su un sistema di enigmi ben congeniato. Avremo il classico tacquino che non può praticamente mancare ad ogni detective che si rispetti. Il nostro compito sarà quello di esplorare a fondo la scena in cui ci troviamo e, grazie ai vari indizi raccolti, trovare la risposta alle varie domande che ci permetteranno di andare avanti nel racconto. Oltre a ciò, saremo sempre a contatto sia con il mondo dei vivi che con quello dei morti, e ciò ci porterà ad affrontare degli ostacoli che potranno essere superati grazie alle varie abilità che Ronan apprenderà nel corso della sua avventura. Come avete potuto intuire, questa struttura ad enigmi a lungo andare potrebbe stancare e purtroppo così è. Il gioco infatti, risulta molto ripetitivo considerando anche la breve durata dello stesso. Un pizzico di varietà viene aggiunta grazie alle sezioni in città in cui dovremmo andare da un edificio ad un altro e alle sezioni di combattimento, molto scarne, che si basano semplicemente sulla pressione di un tasto alle spalle del nemico. Il nostro protagonista, infatti, sarà perennemente seguito da alcuni demoni che vogliono eliminarlo definitivamente e noi dovremmo nasconderci nella nebbia per evitare di essere visti, per poi eliminarli in modo stealth alle spalle. Queste fasi, risulteranno abbastanza facili e ripetitive a lungo andare, infatti il giocatore tenderà quasi a saltare queste sezioni andando semplicemente avanti verso l'obiettivo.


Tutto il resto è noia

Il comparto tecnico del gioco non è per niente di eccezionale e può tranquillamente passare in secondo piano. Gli ambienti infatti, nonostante la loro discreta varietà, risultano essere realizzati con superficialità e con mancanza di cura. Da sottolineare inoltre caricamenti di texture con il passaggio da una zona ad un'altra e vari problemi di compenetrazione poligonale tra il protagonista e i vari ambienti di gioco. Da non sottovalutare inoltre il più che discreto doppiaggio in italiano.


COMMENTO FINALE:
Murdered: Soul Suspect è un gioco sufficiente, riservato prevalentemente ai fan del genere, che potranno apprezzare la storia narrata chiudendo un occhio davanti ai vari problemi che lo caratterizzano. Il titolo risulta essere una ventata di aria fresca in un settore caratterizzato prevalentemente da altri generi. Consigliato anche a chi vuole provare qualcosa di diverso, potrebbe non rimanere deluso.

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