martedì 21 aprile 2015

Bloodborne


Recensione a cura di Stefano "Calvinator2"
9.0
Armi uniche
Level design fuori parametro
Gameplay eccezionale
World Building

Caricamenti decennali
Chalice dungeon ripetitivi 

From Software ha saputo, nella scorsa generazione, riportare in auge i giochi "difficili"; nella saga Souls infatti il giocatore è catapultato in un mondo ostile senza avere idea di dove deve andare, e solo con molto impegno e dopo tantissime morti può sperare di uscirne. Ora su PS4 FS e Sony Japan ci portano Bloodborne, un diverso modo di approcciarsi al modo di giocare tipico dei Souls, senza perdere le caratteristiche tipiche della serie.

Il Sanguesmunto
Come in ogni Souls, più che di una trama orizzontale si può parlare di lore, il world building fatto da FS è eccezionale, le vicende inizieranno nella città di Yharnam, dove è iniziata una caccia ai portatori di sangue infetto, voi inizierete nei panni di uno di questi cacciatori.
Il mondo di Bloodborne diventa sempre più malato e affascinante man mano che si avanza nel gioco e che i retroscena vengono scoperti, al giocatore vengono dati degli indizi e spetta a lui interpretarli e metterli insieme. Per la comprensione totale di ogni aspetto di questo sfaccettato titolo non si possono non giocare i tre finali, di cui uno "segreto".
Promosso a pieni voti come atmosfera e mondo di gioco, probabilmente il migliore degli ultimi anni.


Schiva e colpisci!
Dove Bloodborne differisce maggiormente dai suoi predecessori è nel gameplay: se nei Souls gli scontri erano lenti e ragionati, quasi scacchistici, nel nuovo nato di FS il ritmo è cambiato radicalmente.
Gli scontri ora sono veloci e frenetici, non si potrà più contare sul parare gli attacchi nemici ma bisogna schivarli, in questo senso abbiamo due possibilità: se il nemico non è lockato potremo schivare con una capriola, il raggio di spostamento è ridotto ma il frame di invulnerabilità più ampio; viceversa, se abbiamo un nemico lockato la schivata avverrà tramite uno scatto direzionale, il raggio di spostamento si amplia notevolmente ma dovrete essere parecchi precisi con il timing per riuscire a non subire danni.
La parata ora invece va effettuata con l'arma da fuoco: se sarete abbastanza abili da sparare un nemico prima che vi colpisca lo stordirete e avrete la possibilità di usare una mossa finale devastante; questa meccanica risulta quasi indispensabile contro alcuni boss molto vulnerabili ad essa.
Dove una volta c'erano armi e armatura a non finire in Bloodborne si è scelto di ridurre notevolmente la quantità a favore della qualità: ogni arma è unica, con il proprio moveset e la propria trasformazione, ogni giocatore troverà quella preferita, anche se il bilanciamento non è perfetto e alcune risultano più utili delle altre... Nota dolente per le armature invece: non potenziabili, in certe zone bisogna cambiarla spesso per far fronte ai nemici; sarebbe bastato poter potenziare almeno le resistenze per renderle più utili.


Non tutto è sangue ciò che luccica
Bloodborne è un titolo perfetto? Purtroppo no, si perde in ingenuità abbastanza assurde: il maggior problema riguarda i caricamenti: oltre 40 secondi per passare dal Sogno del cacciatore (l'HUB centrale del gioco, dove si va per aumentare di livello o comprare equipaggiamento e item) alla città. Questo difetto si riscontra maggiormente quando volete passare da un'area all'altra, il procedimento da seguire è questo: andare ad una lanterna, tornare al sogno del cacciatore, 20 secondi di caricamento, scegliere la nuova zona, altri 40 secondi di caricamento. Volendo potete mettervi a studiare ingegneria durante i caricamenti: verso la fine del gioco potrete progettare un acceleratore di particelle perfettamente funzionante.
Un altro problema è la gestione delle invasioni e della coop: infatti il sistema non è comodo come in passato, non potrete più vedere quanti giocatori sono disponibili ad aiutarvi nella vostra zona e le attese per trovare qualcuno sono bibliche; in fin dei conti creare l'acceleratore di cui sopra è più semplice che riuscire a giocare con qualcuno.
Un altro difetto sono i chalice dungeon, dungeon procedurali che più monotoni non si può, nascondono boss e indizi utili alla lore del gioco; fare qualche dungeon principale in più, no?


Spettacolo di sangue
Dove il gioco stupisce è nel comparto tecnico, davvero ottimo considerando la vastità dell'ambiente di gioco, le animazioni sono sempre fluide e il design di ogni ambientazione è fuori parametro, nel gioco l'atmosfera che si respira è sublime e non la dimenticherete facilmente. Il level design delle ambientazione è anch'esso al vertice, ad un certo punto del gioco non potrete far altro che riconoscere la genialità di un passaggio che collega due aree.
Anche i boss godono di un design eccellente, sebbene non siano difficili come in passato, paradossalmente alcuni mob potrebbero mettervi in difficoltà più dei boss (salvo un paio).
La longevità si attesta su buoni livelli, circa 40 ore completando un po' di tutto, cresce esponenzialmente con i vari NG+ e cercando di scoprire tutti i segreti.


COMMENTO FINALE:
Bloodborne è il primo gioco per cui realmente vale la pena avere una PS4, il mondo di gioco è enorme e bellissimo, l'atmosfera è fantastica e il grado di sfida finalmente è impegnativo, scordatevi di finirlo senza una buona abilità pad alla mano. I difetti passano assolutamente in secondo piano davanti a tutto il ben di Dio che c'è mentre si gioca. Forse non è un gioco per tutti, ma chiunque dovrebbe provarlo almeno una volta.

Nessun commento:

Posta un commento