domenica 4 gennaio 2015

Destiny - Recensione (Multi)


Destiny è l'ultimo, ambizioso progetto di Bungie, il titolo si presenta come un FPS mescolato ad un MMO, ma, lo diciamo fin da subito, il mix non è propriamente riuscito; noi l'abbiamo sviscerato inqueste due settimane, è riuscito a mantenere tutte le promesse fatte? 
Scopriamolo insieme...

Una storia tutt'altro che epica o emozionante
Il guardiano ha nelle mani il destino dell'universo, un combattente dotato di straordinari poteri grazie al Viaggiatore, presenza che portegge la Terra, diventata il rifugio delle forme di vita salve dopo l'arrivo dell'Oscurità, entità che ha distrutto tutte le civiltà sviluppatesi in un lontano futuro.
La narrativa di Destiny è davvero infima, nonostante il gioco non sia fondato su personaggi e dialoghi, la qualità è così bassa da rendere le cut scenes involontariamente comiche ed estremamente superficiali e banali. I mondi di Destiny sono artisticamente eccelsi, ma sono danneggiati da una storia che non riesce a immedesimare il giocatore in un futuro così lontano, rendendoli più piatti e vuoti.


Sono un possente Guardiano senza una vera sfida
Il sistema di controllo è ottimo, il feeling con le armi immediato e le armi solide (né troppo leggere come CoD, né pesanti come Killzone, rendendosi perfette per lo stile di gioco); chiunque può prendere subito confidenza con le intuitive meccaniche di gioco. Destiny cerca di avere sia componenti MMO come nel mondo PC, sia di essere fruibile per il giocatore medio non certo proveniente dai più complessi come WoW, il problema sta nel propendere troppo sulla semplicità, indeciso se essere profondo o immediato. Delude nelle meccaniche MMO, con pochissime funzioni social e alcune gravi mancanze nella gestione dei server e non convince nemmeno nella profondità, a causa di sole 3 classi con un ristretto numero di abilità (questo argomento è approfondito in un altro paragrafo). Nota dolente l'I.A, molto distante dai livelli raggiunti dagli ultimo Halo, gli scontri sono meno profondi e punta più sulla quantità che la qualità dei nemici, quindi ci ritroveremo sconfinate orde di nemici contro di noi, ma che utilizzano tattiche banali e arretrate se presi singolrmente, su Marte si vede qualche miglioramento grazie a un minor numero di nemici e una maggior capacità cerebrale degli stessi, pur sempre su livelli mediocri. Si può guidare una moto futuristica, ma è molto marginale, serve solo agli spostamenti e solo in alcune quest troviamo veicoli da combattimento. Le armi sono curatissime e dettagliate, ma la scarsa varietà estetica le rende fin troppo anonime dopo poche ore; sono divise in mitragliatori automatici e semi-automatici, fucili a fusione e impulsi,    cannoni portatili e lanciarazzi, compresi in 3 slot, uno per l'arma primaria, uno per quella secondaria e un ultimo per le armi speciali, le cui munizioni si reperiscono dai nemici e sono dotate di una potenza devastante, infine ogni classe ha due abilità speciali, attivabili attraverso una barra e con utilità differenti (queste abilità sono trattate nel paragrafo delle classi).


La costante del Pve: ripetività, eccessiva ripetività
Il PvE di Destiny è strutturato su soli 4 pianeti (Terra, Luna, Venere e Marte) che cosa ancor più grave, presentano una sola area per ognuno di essi. La longevità del titolo non è paragonabile a quella media degli MMO, completare le 25 quest richiede circa 15 ore ma oltre gli assalti ha ben poco da svelare. Le missioni principali non hanno alcuna variazione ludica, a parte una quest sulla Luna che non sveliamo, i compiti affibiatoci sono noiosi e tutti uguali, non riescono a lasciare il segno in nessuna occasione. L'epicità è grazie alla qualità audiovisiva, non certo per scelte di game design. L'elemento più preoccupante sono i dungeon, si tratta di alcuni tra gli ambienti più spogli e anonimi mai realizzati, a oggi vedere ambienti interni di questo livello è inaccettabile, considerando che è il gioco più costoso di sempre è ancora più triste, il level design di queste "strutture" è prossimo allo zero, almeno si salva l'illuminazione ambientale che dona vitalità agli stanzoni altrimenti incolore.
Sbilanciatissimo è il looting, è indecifrabile come in un gioco che si definisce FPS con meccaniche MMO fallisca completamente una componente fondamentale, il looting, che può portare a giocare per anni a seconda di quanto sviluppato, qui siamo su livelli bassissimi: nemici che raramente spawnano a caso armi più o meno potenti, solo 5 bauli d'oro contenenti armi discretamente potenti per ogni pianeta e altri di livello inferiore con armi quasi inutili, il drop rate è determinato da algoritmi secondo cui ogni arma si trova casualmente, perciò i boss potrebbero non darci nulla e un nemico qualsiasi un'arma.


Mondi meravigliosi... particolarmente vuoti e ripetitivi
La grafica, seppur cross gen, sulle piattaforme di nuova generazione è su buoni livelli, le texture sono sempre ottime e l'illuminazione ambientale è eccellente, generando scorci senza precedenti e una draw distance notevole, lo skybox merita un posto d'onore, realmente straordinario con nuvole, architetture sospese ed effetti climatici in costante movimento. La distruttibilità ambientale a lungo discussa, a dire il vero non si fa sentire, dispiace vedere fori sui muri che scompaiono dopo pochi secondi e nessuna reazione presente in tutti i giochi della passata generazione, ma considerando l'estensione e struttura aperta degli scenari non è un problema che inficia il gameplay. Il frame rate è  quasi sempre stabile, ma soggetto a frequenti cali fortunatamente brevi.
Artisticamente il lavoro svolto è impareggiabile, ogni ambiente è molto evocativo e particolareggiato, le strutture imponenti ed epiche, i nemici ben modellati e con un design interessante per ogni specie, a parte alcuni simili ai Covenant di Halo su ogni pianeta che stonano con altri completamente differenti, cala sensibilmente la qualità nei frequenti interni di pessima qualità, che come ribadito sopra, sono anonimi e monocromatici. I pianeti sono bellissimi, ma anche nelle aree aperte dopo qualche quest risultano ripetitive, infatti il punto di respawn è sempre lo stesso, scelta alquanto discutibile che priva il senso di scoperta e meraviglia che dovrebbe assicurare il genere.
Ottimo il sonoro, con un buon doppiaggio italiano e musiche epiche, d'atmosfera e sempre avvincenti, gli effetti sonori sono anch'essi in linea con le ultime produzioni, anche se più leggeri di quelli della saga Killzone.


Crogiolarsi nel dolore
Nel mondo di Destiny vi è anche spazio per il PvP, le modalità di gioco sono più classiche che non si può e sono quattro: si passa dal classico deathmacth, a re della collina, passando per un tutti contro tutti e finendo con la modalità migliore probabilmente: un TDM a squadre da 3 giocatori con la possibilità di rianimare i compagni.
Il vero problema del multyplayer, oltre al fastidioso lag, è il bilanciamento: le abilità di classe sono in grado di regalare all'utilizzatore almeno una kill assicurata, senza il bisogno di richiedere particolari abilità; le armi poi shottano quasi tutte al primo colpo, in particolare i fucili a pompa e a fusione; insomma le partite diventano uno scambio di bare continuo dove non viene premiata l'abilità del giocatore.
L'unica modalità che permette un approccio leggermente più strategico è il 3vs3 che perlomeno richiede un buon gioco di squadra per poter arrivare alla vittoria.
Vincendo partite e completando taglie si sale nel livello del Crogiolo, ciò permette, una volta conquistato un determinato numero di marchi del Crogiolo, di acquistare le armi e le armature leggendarie; indispensabili nei livelli più avanzati.




COMMENTO FINALE:
Destiny è un progetto a lungo termine, probabilmente in futuro usciranno espansioni e aggiornamenti per correggere i molti difetti di un titolo che, ora come ora, sembra ancora in una fase molto acerba; per quanto riguarda gli aspetti postivi il feeling con le armi è ottimo e il comparto tecnico-artistico di grandissimo livello. 
Purtroppo però Destiny è essenzialmente un gioco vuoto, con poche cose da fare, missioni di una ripetitività estrema, poche modalità PvP, un PvE che non invoglia ad esplorare e a compiere attività diverse dal massacro indiscriminato e, per concludere, un sistema di loot completamente casuale che non premia i giocatori nemmeno dopo aver ucciso un boss; gli stimoli per continuare a giocare latitano, serve che Bungie corregga in fretta il tiro altrimenti di Destiny rimarrà solo un ricordo.

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