lunedì 5 gennaio 2015

Metal Gear Solid V: Ground Zeroes - Recensione (Multi)

Kojima ha chiuso il cerchio della saga di Solid con il quarto capitolo, in molti si sono domandati se è ancora necessario un quinto capitolo che rischia di creare incongruenze in una già molto complicata trama; quest’ultimo atto ha come protagonista il leggendario soldato Big Boss, questo Ground Zeroes è il prologo di The Phantom Pain, una sorta di antipasto in vista della portata principale.


L’Inizio della vendetta

Ground Zeroes vede BB in missione per liberare Chico e Paz, rapiti in misteriose circostanze dal XOF, un’organizzazione le cui finalità sono ancora oscure.
La trama getta basi interessanti in vista di TPP ma è brevissima, ci vuole circa un’ora o poco più per completarla raccogliendo anche le cassette audio.
Le missioni secondarie non aiutano molto e come longevità il titolo si assesta sulle 5 ore per essere completato, vi è poi la possibilità di rifare tutte le missioni a difficoltà estrema e poco altro.


Tactical espionage operations

Il gameplay è quello del più recente titolo della serie: Peace Walker, ovviamente riveduto, ampliato in quanto possibilità di approcci e adattato perfettamente al contesto open world del titolo; su questo punto Kojima ha lavorato alla grande con un level design ottimo e offrendo al giocatore moltissimi modi per completare le missioni, ad esempio ci si potrà infiltrare nella base nascondendosi in un camion oppure rubare un carro armato e fare una strage o ancora distraendo le guardie e neutralizzarle; è anche possibile segnare le guardie e i punti di interesse attraverso il binocolo, utile se volete avere ogni cosa sotto controllo.
Anche la parte più action del titolo funziona bene, le coperture sono integrate fluidamente e Big Boss si metterà al riparo automaticamente nei pressi della protezione; peccato constatare che la barra della vita è scomparsa per lasciare spazio ad una più user friendly energia ricaricabile che rende il gioco piuttosto semplice anche alle difficoltà più elevate.
Nota di merito per l’IA, davvero ottima durante le sezioni stealth, specialmente ad estremo, i nemici hanno un ottimo raggio visivo, se una guardia non è presente in un determinato luogo si insospettiscono e pattugliano la zona ma soprattutto stanno attenti anche ai rumori provocati dal giocatore; purtroppo nelle fasi più sparacchine l’IA è abbastanza deficitaria, sfrutta poco le coperture e diventa abbastanza semplice compiere stragi.


L’Engine della volpe 

Tecnicamente il titolo su nextgen è davvero bello da vedere, ottimi i granitici i 60 fps anche nelle fasi più concitate, buona la modellazione poligonale di tutti gli elementi anche se alcune ombre sono in vistosa bassa definizione (si vedono nettamente i pixel); gli effetti atmosferici come la pioggia e il vento sono ricreati molto bene.
Buono il doppiaggio in inglese, anche se è cambiato il doppiatore storico di Big Boss, ora interpretato da Kiefer Suntherland; fantastica la canzone Here’s to you in apertura; ben campionata l’effettistica.


COMMENTO FINALE:

Ground Zeroes è un titolo piacevole da giocare, con un gameplay che lascia davvero ben sperare per TPP, una grafica curata e una narrativa che promette faville, il difetto principale del titolo è la quantità di cose da fare e la facilità, in 5 ore si vede già tutto quello che ha da offrire, niente che incentiva la rigiocabilità a parte i collezionabili e nessuna modalità alternativa, davvero troppo poco specialmente considerando che viene venduto ufficialmente a 40€; se siete dei fan della saga e non potete aspettare a rivestire i panni del serpente nudo prendetelo, tutti gli altri farebbero meglio ad aspettare l’uscita di TPP o almeno un calo di prezzo.

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