domenica 4 gennaio 2015

La Terra di Mezzo: L'ombra di Mordor - Recensione (Multi)


8.25
Sistema di combattimento profondo
Buon senso di progressione
Il nemesis system è davvero next-gen

Trama davvero mal sceneggiata
Caccia superficiale

La saga del Signore degli Anelli, videoludicamente parlando, non ha mai saputo brillare, i suoi titoli migliori sono quelli riadattati con l’universo LEGO, ecco però arrivare a sorpresa “L’ombra di Mordor”, un action free roaming che pesca a piene mani meccaniche dalle saghe di Arkham e Assassin’s Creed ma che riesce ad avere una propria personalità e perfino a proporre qualcosa di nuovo ed innovativo nel campo dei sandbox.

La tua Nemesi
Partiamo subito dal pezzo forte di questo titolo: il sistema Nemesis, grazie a questo sistema ogni azione del giocatore avrà un impatto sul mondo di gioco, uccidete un comandante? I suoi scagnozzi potrebbero iniziare una guerra interna per cercare di prenderne il posto, liberate dei prigionieri? Potrebbero venirvi ad aiutare successivamente in una battaglia difficile, oppure dopo che avrete sbloccato un determinato potere potrete infiltrare tra le file di orchi uno dei vostri e ordinargli di ingraziarsi un capo e poi tradirlo; al giocatore viene lasciata la scelta di intromettersi o no tra le varie faide, a noi è addirittura capitato che un nostro bersaglio venisse ucciso da un Graug facilitandoci il lavoro.
Se il giocatore muore poi, l’orco che l’ha ucciso viene promosso di grado e, se si muore ancora diventerà ancora più potente, ogno Uruk ha la propria personalità e ciò crea un senso di rivalità tra il giocatore e il nemico, che porta grosse soddisfazioni quando finalmente si riesce ad avere lo scalpo del bersaglio; fa da contorno a tutto ciò l’ottimo livello di sfida iniziale e la buona intelligenza dei vari capitani e comandanti che attirano il giocatore in imboscate, o chiamano rinforzi.
Il mondo di gioco insomma è più vivo che mai e da l’impressione di avere una vita proprio.


Il creatore dell’anello
Il nostro alter-ego sarà Tallion un Ramingo incaricato di difendere il Cancello Nero, che in seguito ad alcuni eventi, morirà e verrà legato all’anima di Cerebrimbor, il leggendario Elfo creatore di anelli che gli dona poteri paranormali; la trama invero non è ben sviluppata, così come le missioni principali, e i comprimari di Tallion non riescono mai a colpire, tranne Gollum.
Se la narrativa non colpisce è il gameplay a tenere incollati allo schermo: il BS è il free flow system di Batman ma ampliato e raffinato, vi è una maggiore responsività dei controlli e una gamma di combo più ampia grazie ai poteri di Tallion, inoltre, con le abilità più avanzate sarà uno spasso decimare interi eserciti di Uruk senza nemmeno essere colpiti; a dir poco galvanizzanti le kill istantanee, crudissime e spettacolari come alcune che mostrano la testa del malcapitato volare via dal corpo a rallentatore.
La componente stealth è anch’essa ben curata, con molte possibilità di approccio e abilità dedicate ad essa, si possono usare il coltello di Tallion o l’arco di Cerebrimbor; a conti fatti è molto simile a quella vista in Batman, con alcune varianti come ad esempio uccidere in modo violento un Uruk per far scappare quelli vicino a lui.
Quando non si combatte in SOM ci sono due mappe di dimensioni non molto estese da esplorare: la dinamica è quella vista in Assassin’s Creed con il nostro protagonista che può arrampicarsi su tutte le strutture in maniera abbastanza fluida, avanzando nel gioco poi si avrà la possibilità di esplorare su un Graug o su un Caragor, velocizzando di molto gli spostamenti, in queste fasi si potrà anche combattere al di sopra della cavalcatura. 


Luci e l’Ombra
Il comparto tecnico è molto buono, i personaggi sono ben dettagliati e le animazioni sono sempre fluide, grandiosi gli effetti atmosferici come la pioggia, il colpo d’occhio dei vari paesaggi è anch’esso soddisfacente ma le ambientazioni risultano poco dettagliate e sembrano un po’ vuote, si poteva fare sicuramente qualcosa di più da questo punto di vista; il comparto artistico è ottimo e cala perfettamente nelle atmosfere della saga di Tolkien.
Doppiaggio in italiano convincente e musiche davvero azzeccate, menzione d’onore per i cori degli Uruk quando entra in campo un comandante: epici e galvanizzanti, mettono la giusta carica per affrontare il combattimento.

Missioni principali deludenti
Il difetto principale del titolo è quello relativo alle missioni principali, salvo poche, le altre sono sbrigative e addirittura quasi decontestualizzate, inoltre delle circa 30 ore che servono a completare il titolo al 100% solo 10 sono quelle dedicate alla trama principale, per fortuna le attività secondarie sono implementate perfettamente e tirare di filato facendo solo la trama vuol dire perdersi gran parte del divertimento che il raffinato gameplay del titolo è in grado di offrire.


COMMENTO FINALE:
L’ombra di Mordor, è un ottimo gioco, con qualche accorgimento relativo alle missioni principali, alla trama e con più cura nelle ambientazioni, buone ma che non spiccano, sarebbe anche potuto essere qualcosa di più: il gameplay è pressochè perfetto e il sistema Nemesis è davvero qualcosa con potenzialità rivoluzionarie, il titolo dimostra come con capacità e passione anche idee non originali possono essere mescolate per ottenere un risultato fresco e divertente, il nostro auspicio è che tutte queste buone idee vengano sviluppate ulteriormente in un futuro capitolo per regalarci un altro gioco di questo calibro, o magari anche migliore.

Nessun commento:

Posta un commento