lunedì 9 marzo 2015

Portal 2 - Recensione


Recensione a cura di Lorenzo "DrakeGeneration"
9.0
Enigmi geniali e impegnativi
Narrativa curatissima
Longevità sorprendente
Ottima coop
Direzione artistica superba

Implementazione dei fluidi imperfetta

Su PC, Valve realizzò capolavori che riuscirono a innovare il genere di appartenenza con grafiche e gameplay avanti coi tempi, poi fecero un porting su console dei loro principali lavori e v'inclusero un particolarissimo puzzle game con prospettiva in prima persona in cui si creano portali per passare da una parte all'altra dello scenario, il successo fu immediato e divenne un gioco di nicchia. Quattro anni dopo esce il seguito, forte di una cura ben maggiore per un titolo geniale e sorprendente che ancora una volta dimostra le innate capacità di Valve.

I brillanti laboratori Aperture Science e i loro stravaganti personaggi 

Tutto inizia nella casa della nostra protagonista, Chell, che verrà trasporata nei laboratori Aperture, qui si fa conoscenza con Wheatley, un simpatico robot che con le sue assurde idee spesso comiche, disorienta e distorce le situazioni con paranoie e teorie sugli avvenimenti; poi si incontra l'intelligenza artificiale GLaDOS, già presente nel primo capitolo, che inquieta con i suoi bizzarri monologhi e il suo linguaggio letteralmente robotico, cambia continuamente il suo ruolo e passa da apparente antagonista ad amica di Chell risultando un personaggio magistralmente realizzato. I dialoghi sono davvero eccezionali e dimostrano una maestria rara nel dipingere personalità che paiono reali per la minuziosità con cui sono stati realizzati. Ma anche una trama è sempre importante per una narrativa d'impatto, e anche qui Valve centra in pieno guidando pian piano alla  scoperta dell'origine dei laboratori Aperture, i fondatori del luogo e rivelazioni su GlaDOS. Una nota d'onore va assolutamente al finale: spettacolare, sorprendente, bizzarro e forte di un meraviglioso coro a cui lascio il piacere a voi di scoprire da chi è cantato, entrando a pieno diritto tra i migliori finali mai visti in un videogame.

Nel mare di Fps-cloni si distinse un puzzle game "mascherato" 

da sparatutto in soggettiva Il gameplay è uno dei più originali, innovativi e geniali di sempre. La visuale in soggettiva non deve trarre in inganno: non si spara a nessuno e non si usano armi da fuoco. Poco dopo l'inizio del gioco si ottiene un particolare strumento con cui creare due portali per passare da una parte all'altra, i comandi sono intuitivi e capire le meccaniche dopo un iniziale senso di disorientamento non è difficile. Si può zoomare e tenere oggetti nello scenario come cubi o torrette spente che se agli inizi vanno messi in punti facilmente riconoscibili, più avanti andranno messi in imprevedibili meccanismi. Più avanti entreranno in scena torrette di guardia che daranno del filo da torcere complicando ulteriormente le già complesse stanze e grazie a cubi che riflettono i laser esse si distruggono, ma è quando si arriva nei vecchi laboratori Aperture che gli enigmi diventano davvero geniali, qui faranno il loro ingresso i fluidi, che forse potrebbero esser criticabili per una leggera frustrazione nel muoversi su di essi, ma che aggiungono un'indiscutibile varietà e che quando uniti a tutte le meccaniche precedentemente apprese lascerà a bocca aperta anche il giocatore più scettico con delle trovate dinamiche e strabilianti. Il level design è eccelso, con enigmi sempre diversi, soluzioni sempre logiche e mai banali e una difficoltà bilanciatissima: non dovreste mai sentire il bisogno di una guida poiché la soluzione non è mai assurda ma allo stesso tempo mai ne troverete di facile risoluzione grazie ad ambienti estremamente ben congegnati. Anche la vastità degli ambienti è notevole e per un puzzle game è un traguardo la considerevole estensione di alcune aree ricche di pericoli e particolari da scorgere per proseguire. Nella parte finale si raggiunge una perfezione ludico-narrativa alternando sequenze lineari ad altre aperte in cui si è intrattenuti dai brillanti dialoghi e impegnati dalle articolatissime stanze.



In coop tutto è meglio e tutto è diverso

Nonostante la già ricca modalità singolo giocatore, Valve si è spinta oltre e ha inserito una modalità Coop offline e online che rappresenta un vero e proprio gioco a parte della durata di ben 6 ore e con una trama completamente differente con protagonisti GLaDOS e Wheatley che devono collaborare per la prima volta; la trama è sorprendentemente ottima e a differenza del single player in cui vengono svelati i segreti di Aperture Science, qui tutto è incentrato sui dialoghi che spiccano ancor di più grazie a discussioni memorabili tra i due. Anche le meccaniche sono adattate per due giocatori e le stanze proseguendo si fanno sempre più cooperative e collaborare è fondamentale e il level design prossimo alla perfezione invoglia a coordinarsi per risolvere intricatissimi enigmi. Per finire è stato inserito anche un comodo sistema di comunicazione attraverso gesti in cui passa momentaneamente alla terza persona per fare buffi gesti o per indicare punti precisi, meccanica molto importante se si gioca con uno sconosciuto online.




L'apparente semplicità di Aperture Science

A un primo impatto, i laboratori Aperture sembrano spogli e anonimi, in realtà sono frutto di una ricercatezza e una personalità impareggiabili. L'asetticità dei laboratori, i colori monocromatici e le pareti lacerate da un incerto passato donano un'atmosfera straniante, quasi desolante in un luogo senza speranza in cui si prosegue per sopravvivere senza una meta, un'uscita che sembra non esistere. I vecchi laboratori invece risalgono agli anni 50', periodo in cui si fermò l'evoluzione di questi luoghi abbandonati, e rappresentano l'apice stilistico della maestria di Valve maturata nel corso degli anni: troveremo infatti una vegetazione rigogliosa in contrasto con acque putride e sporche creando un impatto visivo di rara bellezza. Il design dei personaggi è eccezionale, con un'attenta cura nella realizzazione delle componenti robotiche di Wheatley e GLaDOS, tratti  originali come l'unico occhio del piccolo robottino o la testa di lei assomigliante a una telecamera e movimenti meccanici molto realistici. A sostenere la componente artistica c'è un comparto tecnico al passo coi tempi che furbamente, grazie alla mancanza di ambienti a cielo aperto con elementi naturali e complessi, presenta un implementazione degli shader cromatici eccezionale, texture realistiche e un'ottima gestione delle fonti di luce che regala sequenze molto suggestive; altri aspetti tecnici come le strutture poligonali non sono strabilianti, ma è sbagliato pensare che siano povere o scadenti perché è una precisa scelta artistica per restituire ambienti asettici. In un gioco simile è doverosa un'implementazione della fisica avanzata e in questo ambito non teme rivali grazie a processi di gestione della fisica ambientale estremamente realistici e complessi, in particolar modo i fluidi si muovono con una stupefacente fluidità e credibilità. La grafica pulitissima, un filtro anti-aliasing efficace e un frame rate costante permettono di apprezzare a pieno la velocità con cui ci si muove tra portali e fluidi.
Il sonoro è anch'esso su livelli altissimi: il doppiaggio inglese è ottimo e i doppiatori, in particolare per GLaDOS appaiono realmente robotici contribuendo all'atmosfera del gioco, perfetti gli effetti sonori con una campionatura ambientale di grande impatto, infine la colonna sonora è straordinaria , spazia da temi lenti e inquietanti ad altri cantati fino all'impressionante coro finale. Eccellente la longevità: il single player dura dalle 12 alle 15 ore a seconda delle proprie abilità e la Coop Mode non meno di 6 ore, non ci sono motivi per rigiocarlo, ma la durata delle due campagne è già elevatissima.


COMMENTO FINALE
In una generazione sempre più affollata da seguiti su seguiti ed Fps anonimi, Portal 2 è un tributo a ciò che i videogames dovrebbero ambire: geniali, innovativi e impegnativi. Valve è riuscita in tutto questo per un titolo davvero fuori parametro che grazie alle sue innovative meccaniche dei portali e il level design eccezionale e complesso riesce a rinfrescare il genere dei puzzle game; a renderlo davvero memorabile ci pensa una narrativa straordinaria ricca di dialoghi elaborati, personaggi carismatici e un comparto artistico di rara bellezza che rappresenta la piena maturità stilistica di Valve, conclude la grafica pulita e ricca di personalità, affiancata da un sonoro su livelli altissimi; se tutto questo non bastasse, oltre la già longeva campagna single player, c'è un'ottima Coop Mode che presenta una narrativa con dialoghi all'altezza ed enigmi che stimolano a collaborare. Portal 2 è un vero capolavoro, uno dei migliori giochi di questa generazione,
 un titolo geniale sotto tutti i punti di vista che dovreste assolutamente comprare se vi ritenete videogiocatori seri, ma anche chi non ama i puzzle game dovrebbe dargli un'opportunità.

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