sabato 16 luglio 2016

Uncharted 4 - Recensione


Recensione a cura di Lorenzo

9.0
Tecnicamente eccezionale
Shooting e arrampicate convincenti
Narrativa di ottima qualità

Stealth deludente
Sbilanciamenti nel ritmo di gioco
Multiplayer migliorabile

La saga di Uncharted è stata una delle più importanti su PS3 grazie ad avventure spettacolari e cinematografiche. Naughty Dog è tornata con un nuovo capitolo, la conclusione di ciò che iniziarono nel 2007. Esclusa la grafica di nuova generazione, aspetto in cui mai ha deluso ND, sarà davvero in grado di superare Uncharted 2 considerato (a ragione) il loro capolavoro?

Narrativa
Nathan Drake ha abbandonato la sua vita da esploratore: si è sposato con Elena e recupera relitti sommersi per conto di un’associazione. Una vita tranquilla fin quando Sam, suo fratello, torna da Nate dopo 15 anni, spiegandogli che in prigione era stato convinto dal boss della droga Alcazar a fuggire attraverso un piano di fuga predisposto da egli stesso, tutto ciò a una condizione: recuperare il tesoro di Avery, uno dei pirati più famigerati della sua epoca; i due decidono di cercare il tesoro, nonostante Elena sia all’oscuro di tutto. Con queste premesse comincia l’ottima trama di Uncharted 4, forse la migliore della saga. I personaggi sono finalmente caratterizzati in modo più accurato e credibile, ad esempio il rapporto fra Nate ed Elena e tra i fratelli Drake. Qualche difetto nella narrazione è presente, oltre ad altri aspetti che potevano essere trattati meglio, ma possono essere considerati dettagli in confronto al lavoro svolto. I colpi di scena sono coerenti con la storia e mai banali, soltanto un po’ prevedibili. Da The Last of Us sono stati ripresi i diari e i documenti sparsi per il mondo di gioco, caratteristica che favorisce l’esplorazione e permette di raccontare eventi e personaggi del periodo di Avery decisamente meglio rispetto al passato.



Gameplay
L’avventura porterà il giocatore in numerose città e aree naturali del mondo, sublimate dalla grafica migliore che si possa desiderare su console. Si alterneranno fasi stealth, d’azione, di scalata e di enigmi. La rinnovata estensione delle ambientazioni presenta un lato positivo e uno negativo, forse difficilmente evitabile considerata la struttura di gioco: le meccaniche stealth sono decisamente più importanti rispetto ai precedenti, ma troppo limitate per quanto ben realizzate: Nate potrà nascondersi nell’erba alta, uccidere furtivamente un nemico e… poco altro, inoltre sarà quasi impossibile evitare di farsi scoprire, perciò ci si ritrova spesso a sparare nonostante lo si voglia completare furtivamente; non si tratta di un open world, semplicemente un’evoluzione rispetto alle classiche sequenze cinematografiche (che non mancano nemmeno in questo capitolo). Qui sorge il problema, manca un equilibrio fra la libertà e la linearità: nessuna scena può rivaleggiare con quelle memorabili del secondo e nemmeno di alcune del terzo, allo stesso tempo non si ha mai la sensazione che sia stata sviluppata al meglio l’ampiezza delle location. Stupisce la qualità delle fasi action nelle scene più “lineari”: armi ben differenziate, animazioni molto fluide, ottima I.A. e level design convincente; ND avrebbe dovuto aggiungere più azione, come i precedenti, considerata la qualità superiore alla media di esse, in realtà sono poche e distribuite prevalentemente nell’ultimo quarto di gioco. Platforming ed esplorazione beneficiano maggiormente delle nuove caratteristiche: alla prima run sarà entusiasmante arrampicarsi e cercare tesori in aree grandi e ricche di segreti; la seconda volta risultano un po’ ripetitive a causa del già discusso sbilanciamento fra le componenti di gioco. Concludiamo parlando degli enigmi, nulla di particolarmente diverso rispetto a quanto ci ha abituato la saga: avremo a che fare con meccanismi d’ogni genere, alcuni dei quali sono abbastanza originali e ben integrati con il gameplay.

Comparto tecnico
Tecnicamente il titolo di Naughty Dog è davvero eccezionale, il punto più alto raggiunto sulle console attuali, conferma del talento di una software house che settò nuovi standard anche con TloU. I personaggi si muovono realisticamente e sono dotati di un grande numero di animazioni, ma a stupire ancor di più vi sono le ambientazioni, molto diversificate fra loro e caratterizzate da un livello di dettaglio impressionante. Che siano luoghi naturali o aree di città la grafica non delude mai. Il sonoro non è da meno grazie a brani sempre in tema e un doppiaggio di ottima qualità.
La storia si porta a termine in circa 15 ore, una longevità superiore ai precedenti, a cui si aggiunge la ricerca di tesori, pagine del diario e conversazioni opzionali, oltre la difficoltà devastante, molto impegnativa soprattutto nelle fasi stealth, durante le quali si evidenziano maggiormente i difetti elencati precedentemente.




Multiplayer
Il comparto multigiocatore di Uncharted 4 presenta luci e ombre.
Se da un lato abbiamo un gameplay frenetico ed immediato, con un ottimo design delle mappe; dall’altro presente diversi problemi di bilanciamento e risente delle poche modalità. Inoltre, uno dei problemi più pesanti sul lungo periodo, è l’assenza di gradi, che annulla il senso di progressione.
Le armi e gli accessori da sbloccare sono molti, e l’avanzamento è dato dagli abbattimenti con le armi e dalle volte che una determinata abilità viene attivata. In sostanza più userete un’arma o un perk e più potenziamenti avrete a disposizione. Da segnalare che alcuni perk e armi sono troppo forti rispetto alle altre: ad esempio la pistola mitragliatrice è davvero devastante, mentre il fucile a pompa è praticamente inutile.
Vincendo e completando le sfide si guadagnano crediti da spendere per acquistare scorciatoie per i potenziamenti alle armi oppure elementi per personalizzare il vostro alter-ego digitale, come esultanze o cappellini.
Il comparto funziona, ma sembra un passo indietro rispetto a quelli di Uncharted 2 o Uncharted 3, visto che è poco approfondito, e gli stimoli per giocarlo, dopo un mesetto, iniziano a latitare.
Il sistema di gradi si ricollega ad un problema generale di bilanciamento delle squadre: troppo spesso, infatti, le squadre sono sbilanciate, con una che prende il sopravvento sull’altra senza possibilità di replica. Sarebbe più divertente se le squadre venissero equilibrate meglio.
Le modalità sono solamente tre, più il deathmatch classificato, troppo poche per garantire una certa varietà, anche se gli aggiornamenti gratuiti contribuiranno a immettere nuova linfa al prodotto.
Se i ND riusciranno a sistemare tutti questi piccoli difetti, che comunque non inficiano la bontà del comparto nel breve periodo, allora il multy di U4 potrà dirsi all’altezza dei suoi illustri predecessori.

COMMENTO FINALE:
Uncharted 4 è uno dei migliori giochi su PS4, ennesima dimostrazione del talento di Naughty Dog, non solo nel comparto grafico, prevedibilmente di altissima qualità, ma anche la narrativa convince grazie ad eventi coinvolgenti e personaggi ben caratterizzati, inoltre la sottotrama legata all'avventura è finalmente di ottima qualità e trattata con meno superficialità. Peccato che il gameplay non sia perfetto, anzi avrebbe potuto essere gestito in modo migliore: le meccaniche stealth deludono in parte e le arrampicate, per quanto ottime siano, si riscontrano in numero eccessivo, contrariamente allo shooting che purtroppo è stato ridotto a poche sequenze.
Nonostante i difetti, noi consigliamo il titolo ad ogni possessore di PS4.

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