A cura di Erik "Sgt. Enigma"
VOTO: 5,0
PRO
Comparto sonoro di buona qualità
Art direction di tutto rispetto
Tante modalità multiplayer
Miglioramenti nel sistema di combattimento...
Art direction di tutto rispetto
Tante modalità multiplayer
Miglioramenti nel sistema di combattimento...
CONTRO
Ma peggioramenti su tutti gli altri frangenti del gameplay
Campagna da dimenticare
"MMO" solo di nome
Tante, troppe modifiche/peggioramenti nelle feature peculiari della saga
Tante, troppe modifiche/peggioramenti nelle feature peculiari della saga
Bethesda puntava molto su questo "nuovo
capitolo" di una delle sue serie di punta, le promesse erano
tante e i fan aspettavano da molto un degno seguito di quel lontano
Skyrim che da anni viene spinto dalla forte community di modder, ma
questo nuovo orientamento verso un mondo interamente online sarà la
giusta svolta per la serie?
Un
cambio di genere verso un MM...NO! Ci sono già stati dei
titoli che hanno tentato questo cambiamento di genere, (vedesi il
diretto concorrente di The Elder Scrolls Online su console:Final
Fantasy XIV arealm reborn) ma questi ultimi hanno fatto davvero un
salto di genere, da RPG/JRPG in solitaria a veri e propri MMORPG,
questo non è il caso di The Elder Scrolls Online Riesce arduo
attribuire questo titolo al genere sovrascritto, poiché, in
pochissimi tratti si avverte la presenza di un Multiplayer di massa
Tanto per cominciare, la campagna è da giocarsi interamente in
giocatore singolo, nonostante si possano formare gruppi di
esplorazione fino a 12 giocatori, esso non sarà mai utile se non
lella parte PvP del gioco, poiché se si entrerà in una quest della
storyline principale, solo colui che entra può passare, il resto del
gruppo viene brutalmente bloccato all'entrata, ciò migliora qualora
si entrasse in un Group Dungeon, dove il limite però rimane basso,
poiché è permesso l'accesso solo ad un team di 4 giocatori, tutto
ciò già dimostra quanto il titolo sia considerato parte di un
genere che non gli appartiene, non solo, i server disponibili sono
solo 2:uno europeo e uno americano, ciò comporta che una massiccia
affluenza di giocatori causa forte instabilità e spesso di avvertono
dei micro-lag alquanto fastidiosi a prescindere dalla propria
connessione, ciò fa pensare che dato che la componente competitiva è
sbilanciata e poco popolata la scelta migliore sarebbe stata creare
un normalissimo capitolo della serie con l'aggiunta di una componente
coop a 4 giocatori, ciò avrebbe risolto molti problemi ed evitato
parecchie lamentele.
Un miglioramento del Gameplay di
Skyrim? Solo nel Combat System... Peccato che il resto sia peggiorato
Una delle poche lodi, o forse l'unica che si può fare a questo
titolo è l'estremo miglioramento del Combat System della serie Esso
infatti riesce a spezzare la monotonia del vecchio e semplicissimo CS
a 2 tasti con varianti particolari degli attacchi base, combo di
abilità attive attivabili al costo di Punti magia tramite delle
combinazioni di tasti che permettono delle combo, sia singole che
cooperative (Altro potenziale sprecato, dato il numero limitato di
giocatori e, di conseguenza, di combo) Peccato che tutto il resto del
gameplay è peggiorato... Primo fra tutti l'interattività
ambientale:quasi conseguenzialmente al, ripeto "apparente"
cambio di genere, il titolo ha visto una drastica diminuzione
dell'interattività, tasto dolente dato che era uno dei vanti più
importanti della serie... Gli sviluppatori di Bethesda Softworks
durante un discorso presente nel videodiario rilasciato nell'edizione
GOTY di The Elder Scrolls IV:Oblivion, dissero di essere orgogliosi
di aver creato un mondo in cui il giocatore poteva avere ciò che
voleva, la loro filosofia, spiegava chiaramente lo sviluppatore, era
di evitare completamente la sensazione di invidia verso un
equipaggiamento nemico, per poi farmarlo fino a quando esso non
lasciava cadere il drop desiderato "qualsiasi oggetto di tuo
interesse, può essere preso, se ti fa piacere, a partire dalla spada
del capitano nemico, ad un semplice fiore di montagna trovato sul
sentiero di cui stai passeggiando" furono le parole dello
sviluppatore, ecco, in questo capitolo, l'intera filosofia è andata
allo sbaraglio, in circa 50 ore di gioco, mai abbiamo riscontrato un
minimo richiamo a quelle piacevoli sensazioni di libertà concesse
nei capitoli precedenti.
Infine, arriviamo alle modalità...
Aggravata ancor di più dal problema precedente riguardante la scarsa
interattività, la trama di The Elder Scrolls Online, risulta spenta,
priva di veri colpi di scena, banale e scontata, con un game start
eccessivamente confusionario per un titolo del genere, esso infatti
ci lancia nel monto di gioco dopo circa una 10 di minuti in cui si
viene bombardati da centinaia di domande di cui in alcuni casi non si
troverà risposta nemmeno all'endgame Almeno, l'art Direction si
salva da tutto questa indecenza, i paesaggi, soprattutto nelle aree
più grandi risultano sì spogli e sporadicamente simili tra loro, ma
a contempo la direzione artistica della serie, in particolare quella
di Morrowind è stata mantenuta intatta, ciò regala scorci grafici e
panorami dall'impatto a tratti davvero piacevoli, considerando anche
l'ampiezza della stessa mappa che però ripercorre buona parte delle
zone già viste nei precedenti capitoli della serie In aggiunta
vediamo la modalità competitiva PvP, riuscita a tratti ma
estremamente sbilanciata Il gioco ,infatti, dopo la creazione del
personaggio chiede di scegliere una fazione oltre che la propria
classe, qui c'è da fare una distinzione importante: Se la
differenziazione delle 4 classi è evidente e ben marcata (Nonostante
sia mantenuta la stessa liinea di sviluppo a crescita libera della
serie, ma dato il forte impatto ruolistico, i giocatori tuttofare non
servono a nulla) Tra le classi troviamo il DragonKnight, prode
guerriero in grado di utilizzare occasionalmente magie elementari
NightBlade, classe dedicata alla furtività e gli attacchi a distanza
con l'arco Sourcer, classico stregone dedicato ad attacchi elementari
e magie curative Templar, Classe sinergica, particolare variante di
guerriero che è in grado di infondere bonus passivi agli alleati
Mentre, la scelta della fazione, specialmente all inizio appare come
una scelta completamente priva di senso Essa, infatti delinea
semplicemente la squadra a cui si verrà attribuiti nella modalità
PvP, ed attribuisce uno spawn iniziale da cui dare il vita alla
storyline principale, e rimane un elemento di poco conto per tutto il
resto della permanenza a Tamriel.
COMMENTO FINALE
The Elder Scrolls Online, per ora è un
misero fallimento di portare l'acclamata serie nel mondo del
multiplayer di massa Il nuovo ed entusiasmante Combat System,
accompagnato dall'art direction piacevole e da un sonoro azzeccato,
non bastano per rimediare ad un gioco con problemi alla base, che
presenta una trama spenta, multiplayer ricco di modalità ma
sbilanciato e semi abbandonato e una castrazione nei parametri
fondamentali della serie, e l'instabilità dei server, la scarsa
interazione con gli altri giocatori ed il comparto tecnico a tratti
obsoleto che presenta animazioni poco curate e molto legnose con la
visuale in terza persona, non aiutano affatto Ci troviamo dunque ad
un titolo che, se avesse perfino mantenuto il modello ad abbonamento
mensile annunciato inizialmente, a quest ora sarebbe già del tutto
abbandonato, confidiamo che i ragazzi di Zenimax e Bethesda si diano
una svegliata entro tempi brevi.
Nessun commento:
Posta un commento