sabato 29 agosto 2015

The Elder Scrolls Online - Recensione


A cura di Erik "Sgt. Enigma"


VOTO: 5,0

PRO
Comparto sonoro di buona qualità
Art direction di tutto rispetto
Tante modalità multiplayer
Miglioramenti nel sistema di combattimento...

CONTRO
Ma peggioramenti su tutti gli altri frangenti del gameplay
Campagna da dimenticare
"MMO" solo di nome
Tante, troppe modifiche/peggioramenti nelle feature peculiari della saga

Bethesda puntava molto su questo "nuovo capitolo" di una delle sue serie di punta, le promesse erano tante e i fan aspettavano da molto un degno seguito di quel lontano Skyrim che da anni viene spinto dalla forte community di modder, ma questo nuovo orientamento verso un mondo interamente online sarà la giusta svolta per la serie?

Un cambio di genere verso un MM...NO! Ci sono già stati dei titoli che hanno tentato questo cambiamento di genere, (vedesi il diretto concorrente di The Elder Scrolls Online su console:Final Fantasy XIV arealm reborn) ma questi ultimi hanno fatto davvero un salto di genere, da RPG/JRPG in solitaria a veri e propri MMORPG, questo non è il caso di The Elder Scrolls Online Riesce arduo attribuire questo titolo al genere sovrascritto, poiché, in pochissimi tratti si avverte la presenza di un Multiplayer di massa Tanto per cominciare, la campagna è da giocarsi interamente in giocatore singolo, nonostante si possano formare gruppi di esplorazione fino a 12 giocatori, esso non sarà mai utile se non lella parte PvP del gioco, poiché se si entrerà in una quest della storyline principale, solo colui che entra può passare, il resto del gruppo viene brutalmente bloccato all'entrata, ciò migliora qualora si entrasse in un Group Dungeon, dove il limite però rimane basso, poiché è permesso l'accesso solo ad un team di 4 giocatori, tutto ciò già dimostra quanto il titolo sia considerato parte di un genere che non gli appartiene, non solo, i server disponibili sono solo 2:uno europeo e uno americano, ciò comporta che una massiccia affluenza di giocatori causa forte instabilità e spesso di avvertono dei micro-lag alquanto fastidiosi a prescindere dalla propria connessione, ciò fa pensare che dato che la componente competitiva è sbilanciata e poco popolata la scelta migliore sarebbe stata creare un normalissimo capitolo della serie con l'aggiunta di una componente coop a 4 giocatori, ciò avrebbe risolto molti problemi ed evitato parecchie lamentele.


Un miglioramento del Gameplay di Skyrim? Solo nel Combat System... Peccato che il resto sia peggiorato Una delle poche lodi, o forse l'unica che si può fare a questo titolo è l'estremo miglioramento del Combat System della serie Esso infatti riesce a spezzare la monotonia del vecchio e semplicissimo CS a 2 tasti con varianti particolari degli attacchi base, combo di abilità attive attivabili al costo di Punti magia tramite delle combinazioni di tasti che permettono delle combo, sia singole che cooperative (Altro potenziale sprecato, dato il numero limitato di giocatori e, di conseguenza, di combo) Peccato che tutto il resto del gameplay è peggiorato... Primo fra tutti l'interattività ambientale:quasi conseguenzialmente al, ripeto "apparente" cambio di genere, il titolo ha visto una drastica diminuzione dell'interattività, tasto dolente dato che era uno dei vanti più importanti della serie... Gli sviluppatori di Bethesda Softworks durante un discorso presente nel videodiario rilasciato nell'edizione GOTY di The Elder Scrolls IV:Oblivion, dissero di essere orgogliosi di aver creato un mondo in cui il giocatore poteva avere ciò che voleva, la loro filosofia, spiegava chiaramente lo sviluppatore, era di evitare completamente la sensazione di invidia verso un equipaggiamento nemico, per poi farmarlo fino a quando esso non lasciava cadere il drop desiderato "qualsiasi oggetto di tuo interesse, può essere preso, se ti fa piacere, a partire dalla spada del capitano nemico, ad un semplice fiore di montagna trovato sul sentiero di cui stai passeggiando" furono le parole dello sviluppatore, ecco, in questo capitolo, l'intera filosofia è andata allo sbaraglio, in circa 50 ore di gioco, mai abbiamo riscontrato un minimo richiamo a quelle piacevoli sensazioni di libertà concesse nei capitoli precedenti.


Infine, arriviamo alle modalità... Aggravata ancor di più dal problema precedente riguardante la scarsa interattività, la trama di The Elder Scrolls Online, risulta spenta, priva di veri colpi di scena, banale e scontata, con un game start eccessivamente confusionario per un titolo del genere, esso infatti ci lancia nel monto di gioco dopo circa una 10 di minuti in cui si viene bombardati da centinaia di domande di cui in alcuni casi non si troverà risposta nemmeno all'endgame Almeno, l'art Direction si salva da tutto questa indecenza, i paesaggi, soprattutto nelle aree più grandi risultano sì spogli e sporadicamente simili tra loro, ma a contempo la direzione artistica della serie, in particolare quella di Morrowind è stata mantenuta intatta, ciò regala scorci grafici e panorami dall'impatto a tratti davvero piacevoli, considerando anche l'ampiezza della stessa mappa che però ripercorre buona parte delle zone già viste nei precedenti capitoli della serie In aggiunta vediamo la modalità competitiva PvP, riuscita a tratti ma estremamente sbilanciata Il gioco ,infatti, dopo la creazione del personaggio chiede di scegliere una fazione oltre che la propria classe, qui c'è da fare una distinzione importante: Se la differenziazione delle 4 classi è evidente e ben marcata (Nonostante sia mantenuta la stessa liinea di sviluppo a crescita libera della serie, ma dato il forte impatto ruolistico, i giocatori tuttofare non servono a nulla) Tra le classi troviamo il DragonKnight, prode guerriero in grado di utilizzare occasionalmente magie elementari NightBlade, classe dedicata alla furtività e gli attacchi a distanza con l'arco Sourcer, classico stregone dedicato ad attacchi elementari e magie curative Templar, Classe sinergica, particolare variante di guerriero che è in grado di infondere bonus passivi agli alleati Mentre, la scelta della fazione, specialmente all inizio appare come una scelta completamente priva di senso Essa, infatti delinea semplicemente la squadra a cui si verrà attribuiti nella modalità PvP, ed attribuisce uno spawn iniziale da cui dare il vita alla storyline principale, e rimane un elemento di poco conto per tutto il resto della permanenza a Tamriel.



COMMENTO FINALE
The Elder Scrolls Online, per ora è un misero fallimento di portare l'acclamata serie nel mondo del multiplayer di massa Il nuovo ed entusiasmante Combat System, accompagnato dall'art direction piacevole e da un sonoro azzeccato, non bastano per rimediare ad un gioco con problemi alla base, che presenta una trama spenta, multiplayer ricco di modalità ma sbilanciato e semi abbandonato e una castrazione nei parametri fondamentali della serie, e l'instabilità dei server, la scarsa interazione con gli altri giocatori ed il comparto tecnico a tratti obsoleto che presenta animazioni poco curate e molto legnose con la visuale in terza persona, non aiutano affatto Ci troviamo dunque ad un titolo che, se avesse perfino mantenuto il modello ad abbonamento mensile annunciato inizialmente, a quest ora sarebbe già del tutto abbandonato, confidiamo che i ragazzi di Zenimax e Bethesda si diano una svegliata entro tempi brevi.

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