domenica 21 giugno 2015

The Witcher 3: Wild Hunt - Recensione

Bene amici, benritornati sul vostro blog di VG preferito, questa volta si parla di... 


a cura di Stefano "Calvinator2"

VOTO: 9.5

PRO
Sceneggiatura ottima, personaggi ben caratterizzati
Combat system tattico e profondo
Mondo di gioco enorme e pieno di cose da fare
Il Gwent
Trame secondarie molto curate

CONTRO
Il CS perde colpi alle difficoltà minori
Cali di frame rate e piccoli bug
Terzo atto affrettato

Non ve l'aspettavate eh? La lunga assenza è causata da impegni di ogni tipo, impegni che non mi hanno impedito di giocare a fondo The Witcher 3. Prendete i pop corn prima di accomodarvi in sala e sgomitate per sedervi in prima fila che sennò non sentite una mazza di quello che diciamo, si parte con la recensione!

Iniziamo subito col mettere in evidenza una cosa: la sceneggiatura di TW3 è diverse spanne sopra alla media dei VG, tratta argomenti come la diversità e l'odio con intelligenza ed è scritta con perizia e cura, senza buchi. Tuttavia, se non avete letto i libri, o, ancor peggio, giocato i titoli precedenti, potreste trovarvi in difficoltà nel capire alcuni passaggi. I CDP hanno fatto un ottimo lavoro nel mantenere la caratterizzazione dei personaggi coerenti con i libri. La trama principale del titolo si lascia seguire con interesse, pur essendo abbastanza lineare. 
Nota di merito per le scelte da fare: esse influenzano realmente il mondo di gioco e gli NPC reagiscono in maniera verosimile a ciò che gli diremo.



Più grande del Lussembrugo
Le aree del mondo che andremo ad esplorare nei panni del nostro fido witcher saranno principalmente 3: c'è il Velen, una terra selvaggia e inospitale con al centro un'enorme palude; Novigrad, la città delle arti, che ospita anche l'accademia di Oxenfurt; e si finisce a Skellige, un arcipelago montuoso con scogliere a picco sul mare. In più ci sarà qualche piccola location come Vizima o Bianco Frutteto. 
Pensate che i km totali esplorabili sono circa 150! Il mondo non è semplicemente un contenitore vuoto...
*Inquisition e Skyrim fanno ciao con la manina grassoccia* 
...ma un vero e proprio ecosistema con animali che vanno e caccia e mostri che uccidono ignari mercanti poco prudenti.
La varietà dei paesaggi non manca, senza contare che ogni location è letteralmente disseminata di segreti e chicche che invogliano l'esplorazione.

Ammazza-mostri
Il combat system è uno dei punti forti del titolo, Geralt dispone di attacchi leggeri, potenti, segni (incantesimi dei witcher) schivate, parate, contrattacchi e un attacco a distanza con la balestra; utile per uccidere arpie, viverne e grifoni. Inoltre il personaggio è un piacere da muovere ed è molto agile.
Ci sono dei piccoli difetti che portano il personaggio a incastrarsi talvolta nello scenario ma non pregiudicano la qualità elevatissima del divertimento offerto. 
Il gioco è da giocare rigorosamente a Marcia di Morte per potersi gustare appieno la tatticità degli scontri offerta dal titolo: dovrete valutare con attenzione quali pozioni portarvi dietro e quali unguenti preparare per avere la meglio sui mostri, specialmente nei contratti da witcher, tutti davvero ben fatti. Non piangete se il gioco è facile o il CS poco profondo se giocate a normale. (vero pseudorecensori?)
*Gli pseudorecensori fischiettano dalle ultime file*
Il sistema di crescita si basa sullo sbloccare e potenziare le abilità con i punti esperienza che si ottengono salendo di livello oppure sbloccando dei luoghi di potere in giro per il mondo.
Purtroppo si possono tenere solamente 12 abilità attive contemporaneamente, personalmente è una cosa che ho apprezzato perchè costringe a scegliere in cosa specializzarsi. Ma qualcuno potrebbe trovarlo limitante. (Probabilmente questo limite verrà modificato in futuro con l'arrivo della modalità NG+). 



I peli del viso di Geralt!
Il comparto tecnico del titolo è semplicemente magnifico: meteo dinamico, ciclo giorno/notte e vento che sposta alberi e capelli dei personaggi dinamicamente, ombre che variano in base alla fonte di luce e superficie dell'acqua che si increspa in maniera realistica al vostro passaggio.
Particolare carino è il fatto che la barba di Geralt cresce col passare del tempo, sarebbe stato bello se avessero aggiunto questa feature anche ai capelli.
I volti sono animati in maniera realistica e convincente, i modelli dei personaggi e dei nemici sono ricchissimi di dettagli, davvero eccezionali da ammirare (soprattutto Yen e Tris, se capite cosa intendiamo). C'è comunque qualche modello riciclato tra i fabbri, i mercati e gli NPC in generale.
La colonna sonora del gioco è epica e capace di tenervi col fiato sospeso nelle situazioni più concitate, con alcune melodie (specie del Gwent) che vi rimarranno in testa per parecchio. Il doppiaggio in inglese è fantastico e non penso di dover aggiungere altro, giocate per credere.



Non finisce mai!
La longevità del titolo è eccezionale: almeno 100 ore per completarlo al 100%, la durata delle missioni principali si attesta sulle 40 ore, ma sarebbe un peccato perdersi le missioni secondarie, ognuna con personaggi ben caratterizzati e dalle sotto-trame avvincenti e mai banali. Ogni missione secondaria è unica, i dialoghi sono sempre brillanti e rendono un piacere completarle.
*Inquisition è inutile che cerchi di uscire dalla sala, le porte sono bloccate!*
Dicevamo, ah sì, i dialoghi. In generale le battute sono tutte ben scritte e i personaggi si comportano in maniera coerente.
*Skyrim alza la manina grassoccia*
No, Skyrim, Tu non puoi avere dei dialoghi che non siano scritti da scimmie monche. Ora siediti e sta' zitto!
Qualche caduta di stile c'è, come il "quartiere a luci rosse" e un paio di vocaboli moderni che stonano nel contesto medievale dell'opera. In generale la scrittura è davvero ottima, i personaggi vi rimarranno nel cuore.
Peccato che il terzo atto risulti un po' frettoloso, con alcuni passaggi affrettati, ci voleva più calma!
*Torturatore imperiale, dieci frustate ai CDP!*

NOTA: il gioco del Gwent è una vera droga. Si tratta di un gioco di carte collezionabili molto divertente. Davvero una grande idea, è molto più profondo di quello che sembra all'inizio. Si possono pure stampare le carte per giocarci nella realtà! 



COMMENTO FINALE:
The Witcher 3 rappresenta il nuovo termine di paragone per i GDR: la trama presenta personaggi con uno spessore che non abbiamo mai riscontrato in altri giochi, e, seppur non abbia grandissime sorprese, è capace di intrattenere ed è di elevata qualità e coerenza. Le missioni secondarie hanno delle vere e proprie trame e non si riducono all'andare da un punto A al punto B ed hanno anche (alcune) diversi modi di concludersi. (Nota di merito per quelle ispirate ai miti europei)
Il sistema di combattimento è appagante e sa regalare diverse soddisfazioni, a patto che giochiate a difficoltà che abbiano una ragione d'esistere. (Purtroppo ormai la difficoltà normale equivale a quella per i minus habens).
In conclusione, non potete lasciarvi scappare un gioco mastodontico come TW3, anche solo per capire come va' sviluppato un GDR open world come Dio comanda. Consigliato senza riserve a chiunque non pensi che Bethesda e Bioware siano bravixxime a sviluppare GDR. Voi, all'uscita della sala, troverete ad aspettarvi degli uomini in bianco, non abbiate paura e fate come vi dicono. Per il vostro bene.

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